La domenica pomeriggio

Come ti senti la domenica pomeriggio?
Verso le sei di sera, quando la giornata sta per volgere al termine e stai preparando la cena, o ti stai preparando per la serata.
Molte persone sperimentano un malessere generale, sottile, comunemente chiamato:
Mal della domenica.

Ti racconto una domenica dell’ Istituto Lama Tzong Khapa, un centro di studi buddhisti tibetani che frequento per corsi di meditazione, yoga e insegnamenti buddhisti.

La domenica in Istituto è davvero particolare.

Dopo 2 giorni di ritiro, di pace, di risate, di insegnamenti, di studi, di chiacchiere di Dharma, bisogna tornare nel mondo normale e riprendere le proprie vite, vite a cui praticamente nessuno, ammette di non voler tornare.

L’aria è tesa già dal mattino, nei dormitori si preparano i bagagli, per liberare i letti prima delle 10:00.

C’è fretta, c’è urgenza, è l’ultima mattina qui dentro, e bisogna fare un sacco di cose: preparare i bagagli, portarli in macchina, fare le pratiche del mattino, poi la colazione, l’ultima lezione del ritiro, pranzare in compagnia, per salutare i compagni di Dharma e poi partire, tornare a casa, con gli abbracci e le promesse di rivedersi la prossima volta, che sarà tra un mese.

C’è nostalgia, perché qui, c’è una bolla di realtà particolare, c’è leggerezza e sono tutti gentili.

Non ci sono le afflizioni giornaliere che ti investono durante una giornata di vita “normale”, non c’è bisogno di cucinare, pulire, preparare, non c’è bisogno di truccarsi, vestirsi bene, avere capelli e barba perfetti.

Io, vestita sempre di tutto punto per lavoro e tempo libero, qui sono molto più rilassata, ho i “vestiti da istituto”, che sono tute, pantaloni larghi morbidi, abiti lunghi e comodi, ciabatte e pantofole, stole invernali ed estive, abiti che, fuori da qui, indosserei solo a casa e in viaggio.

La domenica della partenza, bisogna abbandonare gli abiti comodi e tornare agli abiti normali, alla divisa normale che indossiamo tutti i giorni.

A pranzo, vedi persone che quasi stenti a riconoscere, sono pronte per tornare a casa e sono vestite completamente diverse da come le hai viste per questi giorni di ritiro.

Ma capisci che hanno qualcos’altro di diverso, hanno la mente diversa, sia i “novizi” che i veterani dell’istituto che, nonostante giorni di ritiro, anni di studi buddhisti, meditazione e controllo della mente, hanno anche loro quell’espressione dispiaciuta sul viso, è quell’espressione che, si chiama Sunday Blues ovvero la Sindrome della domenica.

La Sindrome della domenica, colpisce chi ha delle insoddisfazioni nella propria vita, quella che Leopardi ha descritto perfettamente nella sua opera “Il sabato del villaggio”.

Chi è colpito da questo malessere inizia a presentare sintomi intorno alle 16:00.

Inizia con quella sensazione di disagio, tristezza e malessere che appare solo di domenica pomeriggio (o l’ultimo giorno di ferie, oppure l’ultimo giorno di riposo se lavori su turni) perché i tuoi pensieri si concentrano sul fatto che dovrai lasciare quel giorno di relax e di piaceri per tornare, inesorabilmente alla tua routine del lunedì mattina, dove tutto è sempre uguale: cinque giorni ti separano dal prossimo weekend, dove, finalmente, potrai vivere serenamente per due giorni, e così via, per sempre.

La tua mente è talmente abituata a pensare male durante la settimana, che, il giorno prima che ri-inizi tutto il tran tran della vita  quotidiana, lei va in automatico a pensare al giorno dopo, invece che godere del presente molto più bello.

A molti, colpiti da questa sindrome, iniziano dei veri e propri sintomi fisici, come cefalee, mal di gola, tossetta nervosa, stanchezza, nausea.

Questo è il punto in cui ti devi fermare e fare un bilancio della tua vita e, con calma, provare a capire la direzione che stai prendendo, prima di ammalarti sul serio.

La domenica sera è il momento perfetto per fare questo esercizio che ti propongo, io l’ho fatto per anni, e ogni volta ne sono uscite delle riflessioni interessanti, da cui trovare nuovi spunti per essere più felice.

Se ti va di  provare, te  lo lascio qui sotto.

LA DOMENICA SERA

Ti occorreranno un foglio (magari il tuo diario personale, leggi qui), una penna per scrivere e qualche minuto per te, prima di cena, dopo cena, prima di andare a letto, solo qualche minuto.

Ora, chiudi un attimo gli occhi e poniti questa domanda:

  • Domani inizia una nuova settimana, come mi sento a riguardo? 
  • Che pensieri mi sorgono in vista della nuova settimana che sta per iniziare?

Scrivi quello che ti passa per la testa, qualunque cosa sia, senza giudizio alcuno, lascia scorrere la mente e scrivi di getto.

Potrebbero essere: Mi sento travolgere da tutti gli impegni che ho da sbrigare e ho poco tempo per farli; Mi sento già stanco al solo pensiero di dovermi alzare domani mattina e mettermi in macchina; Martedì devo fare quella cosa, non ne ho voglia, sarà un disastro; e così via…

Quando hai finito, chiudi ancora gli occhi e poniti quest’altra domanda: 

  • Cosa vorrei fare invece?
  • Cosa mi renderebbe davvero felice di alzarmi domani mattina?
  • Cosa, al solo pensiero, mi fa sorridere di felicità?

Rispondi a questa domanda cercando i pensieri e le attività che faresti se avessi davanti una settimana di tempo libero; cosa faresti? Passeggiate, comprare un gelato con il/la tua compagna, portare i bambini al parco o in piscina, andare a teatro, iscriverti all’università, organizzare un viaggio… scrivi quello che faresti davvero se avessi tutta la settimana libera, tutto il tempo che vuoi.

Ora, rileggi quello che hai scritto e chiediti:

  • Quale, quali, tra queste attività, posso inserire nella settimana che sta iniziando, per far sì che sia migliore?

Inizia a rivedere gli impegni della settimana a venire, cercando di programmare almeno una delle attività che hai scritto, l’importante è che sia inserita nei cinque giorni della settimana che normalmente sono occupati dal lavoro, non metterle nei weekend o nei giorni di riposo.

Prova a modificare qualcosa nel programma se necessario, oppure, se hai scritto solo attività che richiedono troppo tempo che in questo momento non hai, prova a spezzarle o 

Ad esempio, se una delle cose che hai scritto è uscire a cena con il tuo compagno/a, potrebbe diventare: uscire a prendere un gelato, o un aperitivo dopo il lavoro, o una passeggiata.

Se vuoi andare al cinema con i tuoi bambini e proprio non si riesce, potresti organizzare una serata cinema a casa, con popcorn, divano e bibite.

Inventa qualcosa di alternativo, che abbia una valenza simile, oppure, se l’obiettivo è troppo grande, fai qualche passettino per avvicinarti.

Potresti ritagliarti una mezz’ora dalla pausa pranzo per ascoltare un podcast su un argomento che ti appassiona, (qui puoi trovare qualche spunto) oppure dei video su youtube, oppure, meglio ancora, prendere un’ ora di permesso solo per te, solo ed esclusivamente per te.

Dopo che hai riprogrammato la settimana con questi impegni scelti da te, impegnati a portarli avanti, devono avere la massima priorità su tutto, cascasse il mondo, cerca almeno di iniziare.

Ora che hai scritto sia i pensieri negativi, sia le attività che ti porterebbero gioia, rileggi e chiediti:

  • Voglio che le mie settimane siano sempre così?
  • Voglio davvero vivere in questo modo? 

Se le risposte sono SI!!!

Allora continua così, sei sulla strada giusta!

Se ti tornasse il Mal della domenica, puoi rifare questo esercizio.

Se le risposte invece sono: NO, ASSOLUTAMENTE! Cerca di capire che strada hai preso, comprendi che ti sei arenato temporaneamente, ma che puoi cambiare, puoi cambiare le tue giornate e l’approccio che hai alla vita e al lavoro.

Puoi cambiare allo stesso modo in cui sei cambiato nel corso degli anni e non sei obbligato a rimanere fisso su questi binari.

Più avanti c’è uno scambio, inizia a tirare la leva.

I binari di scambio si stanno muovendo.